Io adoro Zara: il colosso spagnolo della moda democratica.
Le commesse non ti alitano sul collo dall’ingresso alla cassa, sono sempre intente a spostare pile di jeans da un espositore all’altro. Infatti se entri da Zara il lunedì, vedi un paio di pantaloni, li provi, ci pensi su e torni a comprarli il martedì stai pur certo che non saranno più nel posto dove li avevi visti. È una specie di politica aziendale sul visual merchandising modalità acchiapparella.
Vogliamo dire tutte in coro al Sig. Zara che di questi stracazzo di volants siamo esauste?
Santissimo Giorgio (Armani) ci sarà qualcosa in questo negozio abbia un fit regolare? Normale, tradizionale, banale perché no.
Ma il Sig. Zara te lo dice, lui sul sito te lo scrive che la modella è alta 185 cm più 15 cm di capelli afro che slanciano. Lui ti avvisa, sei tu che non ascolti e piuttosto ti prometti di cotonarti un po’ i capelli.
Adesso sul sito ci sono i nuovi arrivi e i fescion desainers ci regalano un’altra perla: le nappe.
Quest’anno saremo tutte un po’ gipsy, figlie dei fiori. Il mood sono gli anni settanta, i ricami, i pantaloni a zampa, le stampe floreali e le nappe. Giuro sono entusiasta e non vedo l’ora di scoprire con quanta difficoltà riuscirò a farmi un bidet con quaranta nappine colorate appese al polsino. Già mi immagino a litigare col Chilli, tenendomi su la manica destra con i denti stretti mentre li maledico tutti.
Non sto proprio nella pelle, anzi voglio dire grazie al Sig. Zara.
Grazie per i camerini infami, perché se riusciamo a piacerci nonostante quella stronza di una luce zenitale allora abbiamo vinto.
Grazie per i jeans che si slabbrano solo in vita.
Grazie per le camicie con le maniche a palloncino che mettiamo una sola volta e non riusciamo poi a stirare.
Grazie per le sciarpe così lunghe da tirare su i mozziconi per strada.
Grazie per le tutine estive, quelle che se alzi le braccia ti squarci la patafiola fino all’ombelico.
Grazie per i maglioni che prudono. E sa solo dio quanto.
Grazie per gli orecchini che pesano quanto una teglia di lasagne di nonna Carmela.
Grazie per le cerniere che non salgono e che quando salgono lo fanno in un colpo solo prendendo con sé brandelli di pelle.
Grazie per i crop top che ci fanno venire lo squaraus per uno spiffero in corridoio.
Grazie per i cappotti taglio maschile che ci regalano la forma a parallelepipedo senza culo.
E sì, grazie per le nappe sui polsini, perché ci ricordi che è la moda ad essere inadeguata spesse volte, non noi.
Grazie sempre Sig. Zara.
2 comments
Partendo dal presupposto che di base non compro da Zara per la mia politica contraria al fast fashion e alla moda mordi e fuggi, mi hai regalato 2 minuti di piacere!!!
Eh lo so. Quello è un tasto davvero dolente che andrebbe trattato più seriamente. Da canto mio sto cercando di diventare più consapevole. Un abbraccio grande Veronica, a te e ad Alessandro.